V CAPITOLO - “Dignità del lavoro”
L’evoluzione dei processi lavorativi è così rapida, complessa e confusa che si corre il rischio di essere spettatori impotenti o vittime inermi. Occorre la pazienza di operare un discernimento per individuare rischi e opportunità. Non basta esprimere giudizi, bisogna anche valorizzare e incoraggiare innovazioni che rendano il lavoro più umano e più soddisfacente verso la partecipazione di tutti alla costruzione del bene comune.
Il cristiano affronta il tema con rigore, con la pazienza di studiare e promuovere confronti, così da umanizzare il lavoro. Le imprese possono svolgere in modo profi cuo tale compito. La sostenibilità dell’impresa non deve mai essere a discapito della dignità del lavoro di tutti, ricercando nuove forme di cooperazione fra i diversi soggetti, affi nchè il lavoro di tutti sia rispettato e riconosciuto.
Il Magistero della Chiesa può aiutare imprenditori e lavoratori a ritrovare un senso integrale del lavoro. Un tema grande di oggi è il lavoro povero di quei lavoratori che, pur lavorando regolarmente, non riescono a raggiungere un reddito adeguato per una autonomia economica e una vita dignitosa.
Precarietà, incertezza e reddito povero, diffuso tra donne, giovani e lavoratori precari, rendono difficile la costruzione di progetti di vita familiare e individuale. Il lavoro non sia indegno dell’uomo.
don Giorgio
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