VI CAPITOLO - “Gli operatori di pace saranno chiamati figli di Dio”
Le guerre tormentano i popoli, rovinano la terra, abbattono la speranza, sono una tragedia persistente su questo pianeta che Dio ha voluto come giardino in cui abitasse l’amore.
La Parola di Dio chiama i figli di Dio ad essere operatori di pace, ad operare ogni giorno per la pace: seguono Gesù che è la nostra pace e ne imitano lo stile.
I figli di Dio cercano l’incontro con tutti, stabiliscono rapporti di amicizia, di collaborazione, di rispetto reciproco, senza distinzioni.
Imparano dai missionari ad operare la pace, promuovono lo sviluppo dei popoli, offrono aiuti. Sono convinti che ogni civiltà ha molto da offrire e molto da imparare.
I figli di Dio creano solidarietà, contestano le politiche che erigono muri, favoriscono lo sfruttamento e le ricchezze scandalose. Sono perciò da ammirare coloro che si fanno presenti in territori di guerra per off rire la loro professionalità e il loro servizio: giornalisti che vogliono informare il mondo, medici che curano i feriti, consacrati e consacrate che portano la Parola, anche militari presenti come forze di pace. Uomini e donne che interpretano la loro vita come vocazione e rispondono, mettendola a rischio.
L’educazione alla pace apre alla compassione e alla comprensione delle culture di tutti i popoli con cui si viene a contatto, ricordando sempre che l’altro è occasione, opportunità, non ostacolo o antagonista.
don Giorgio
Comments