In queste settimane don Giorgio ci riassumerà la proposta pastorale dell’Arcivescovo per questo anno 2022/2023. Si intitola “KYRIE, AMEN, ALLELUIA. Pregare per vivere, nella Chiesa come discepoli di Gesù” e ha un tema fondamentale: la preghiera. Il riassunto, naturalmente, vuole stimolare il desiderio... di leggerla per intero! Ecco la prima parte.
LA PREGHIERA PERSONALE
Ricordando il card. Martini, l’Arcivescovo ci invita a riflettere sulla “dimensione contemplativa della vita”. Anche il Papa nella Evangeli Gaudium ci ricorda che “senza momenti di adorazione, di incontro orante con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, ci indeboliamo e il fervore si spegne. La Chiesa non può fare a meno della preghiera”.
“Propongo quindi - scrive Mons. Delpini - di vivere una attenzione particolare alla preghiera. E’ una pratica un po’ trascurata da molti. Ma è una necessità della vita cristiana, irrinunciabile come l’aria per i polmoni”. Abbiamo bisogno di imparare a pregare, di insegnare a pregare.
Nessuno è al riparo dalla tentazione di trascurare la preghiera. Consapevoli di questo, i discepoli chiedono a Gesù: “Signore, insegnaci a pregare”. “Gesù prega il Padre in modo personale esprimendo i suoi sentimenti nell’esultanza dello Spirito, nella gratitudine per la sua opera, nell’angoscia che lo tormenta… Gesù ci insegna ad entrare in relazione con il Padre, a parlare con il Padre, come lui, il Figlio, si confida e si affida”. Nel Padre Nostro poi insegna non solo le parole, ma anche il modo di pregare: prima Dio, poi le nostre necessità.
“Le nostre comunità non siano estranee rispetto ai temi della preghiera e della ricerca di Dio… Vorremmo essere uomini e donne di preghiera che insegnano a pregare in famiglia, in comunità, dentro le attività e anche nei momenti personali desiderati e ricercati”.
L’Arcivescovo sostiene la legittimità della preghiera di domanda. La preghiera per chiedere che anche Gesù suggerisce, non dev’essere certo espressione di pretese. Gesù stesso avverte di non sprecare parole come i pagani dicendo però di chiedere il pane e soprattutto lo Spirito Santo. La preghiera per chiedere è lecita se è alimentata dalla fiducia in Dio il quale sa ciò di cui abbiamo bisogno, sapendo che il Padre ascolta, esaudisce, non abbandona mai.
Preghiamo quindi per chiedere e l’Arcivescovo suggerisce in particolare due intenzioni di preghiera da condividere, particolarmente urgenti: la preghiera per le vocazioni e la preghiera per la pace.
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