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Proposta Pastorale 2022-2023

In queste settimane don Giorgio ci riassumerà la proposta pastorale dell’Arcivescovo per questo anno 2022/2023. Si intitola “KYRIE, AMEN, ALLELUIA. Pregare per vivere, nella Chiesa come discepoli di Gesù” e ha un tema fondamentale: la preghiera. Il riassunto, naturalmente, vuole stimolare il desiderio... di leggerla per intero! Ecco la seconda parte.



LA PREGHIERA COMUNITARIA. LITURGIA.


Celebrare l’Eucaristia è prima di tutto una grazia. Non è quindi da vivere come un adempimento scontato. E’ la grazia di entrare, specialmente ogni domenica, nel Mistero della Pasqua come popolo santo di Dio che nell’Eucaristia riceve la forza di vivere come Gesù. La Pasqua, che in ogni messa riviviamo, diventa principio di vita nuova, trasfi gurata dalla partecipazione alla morte e risurrezione di Gesù.


L’Arcivescovo osserva che ci si deve interrogare e rimanere impressionati per la riduzione numerica della partecipazione all’Eucaristia domenicale. Forse anche a causa della pandemia, si nota l’assenza vistosa di alcune fasce d’età. A questo proposito “non si può condividere che ‘guardare la messa in televisione’ sia una forma equivalente alla partecipazione in presenza. La televisione è di grande aiuto per chi non può uscire di casa per motivi di salute e difficoltà di movimento”.


L’Arcivescovo poi invita tutti i fedeli a celebrare in modo fruttuoso. A tal fine incoraggia i gruppi di animazione liturgica e musicale a fornire il loro prezioso contributo. Allo scopo di vivere la celebrazione eucaristica in modo più consapevole e coinvolgente, l’Arcivescovo suggerisce di valorizzare innanzitutto il CANTO, perché spesso i fedeli cantano poco e male. Anche il SILENZIO previsto dalla liturgia non è meno significativo.


Va osservato - come indica anche il foglio della messa - durante il momento penitenziale, prima dell’orazione iniziale, dopo l’omelia e dopo la Comunione. Insieme al canto e al silenzio, viene richiamata l’ATTENZIONE: “Se mentre si legge o si ascolta, osserva l’Arcivescovo, la mente è altrove, come potrà il pensiero aprirsi alla verità di Dio?”.

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