top of page

Un grido di disperazione da Haiti

Per un Avvento concretamente di carità. Al nostro Gruppo Missionario è arrivato un messaggio di suor Marcella Catozza, nostra missionaria ad Haiti. Non potevamo non trascriverlo: è molto duro, potrebbe urtarvi! Ma il silenzio - una volta ascoltato questo “grido” - urta ancora di più. Lasciamoci scuotere. Cerchiamo con la preghiera e con l’aiuto concreto di essere vicini a chi non ha voce, ma a cui noi possiamo dare voce. A noi la lettura, la preghiera, la memoria e l’impegno



Qui la situazione è terrificante. Fortunatamente non siamo per ora in questo gruppo di rapiti, ma qui ci sono decine di rapimenti al giorno ed è impressionante (n.d.r. si riferisce a quei 15 missionari protestanti americani che sono stati rapiti insieme a due bambini). Nel weekend scorso hanno preso 150 persone, gente di strada, gente povera, e chi non pagava, le famiglie che non pagavano lunedì li hanno uccisi con un proiettile in testa: questo è quello che vale la vita ad Haiti. Molti di questi vengono uccisi qui a lato della nostra casa, perché qui c’è la sede di questo fantomatico “Esercito di Liberazione” che altro non sono che i nostri banditi di sempre riuniti in nuove bande che finora erano nemiche. Adesso c’è questo “Esercito di liberazione” che vuole fare un califfato Haitiano ad imitazione del califfato dell’Afghanistan, ma non sanno che cosa vuol dire. Vedono su internet, si fanno crescere la barba: cioè copiano quello che fanno i talebani in Afghanistan.

Qui è sempre peggio: siamo chiusi dentro. Io non posso uscire dalla Missione ormai da più di un mese. Non vado neanche a Messa. Ho mandato uno dei miei ragazzini in moto in Nunziatura attraverso stradine periferiche e mi hanno mandato una pisside piena di ostie consacrate, in modo che ogni giorno possa comunque ricevere l’Eucaristia. È il punto forte della giornata che ti dà il senso della ragione per cui restare qui. Resto qui fondamentalmente per dire a questa povera gente che il Signore nonostante tutto e nonostante le apparenze gli vuole bene. Perché non posso far nulla, non posso fare assolutamente niente e i rischi che corrono anche i nostri bambini sono altissimi. Una cosa veramente incredibile: non siamo mai arrivati a questo livello! Soprattutto non si vedono vie di uscita perché non si muove nessuno. Il governo non esiste soprattutto dopo l’uccisione del presidente della Repubblica. A livello internazionale non si muove nessuno. L’unica cosa è l’ONU che ha detto che darà non so quanti milioni di dollari per la lotta alle bande, ma questi milioni di dollari non servono a niente: i soldi per la lotta alle bande non servono, anzi, i soldi probabilmente finiranno per andare ad alimentare questi gruppi armati.

Adesso stanno prendendo le ragazzine casa per casa, perché essendo migliaia di uomini hanno bisogno di “carne fresca”. Quindi stanno riportando le ragazzine, portate via mesi fa, tutte incinta evidentemente e adesso ne prendono di nuove quindi io temo anche per le nostre ragazzine più grandi. Stiamo parlando di ragazzine di 14, 15 e 16 anni.

La situazione è questa: ovviamente con tutto quello che succede non si può uscire di casa. Abbiamo finito il gas e il diesel. Siamo stati senza internet e senza corrente elettrica. Mai come in questi anni è un dramma in cui purtroppo non si vede via di uscita: nessuno sta facendo i conti con questa realtà.

Quindi non lo so; non so che cosa sarà, davvero. Continuate davvero a pregare per noi: questa è la grande risorsa. Non resta che la preghiera. E questo è il grido del cieco di Gerico che giunge a noi oggi da questa disgraziata nazione che si chiama “Haiti”.


da un messaggio di Suor Marcella Catozza

Ancora 1
bottom of page