Ecco il riassunto del bel messaggio che papa Francesco ci ha offerto per celebrare con consapevolezza la Giornata Missionaria Mondiale e che leggeremo integralmente nelle prossime SS. Quarantore: il testimone è “uno che ha visto” e durante queste giornate avremo possibilità di vedere ciò che poi potremo testimoniare. La parola alla preziosa sintesi che ce ne fa don Giorgio .
“Di me sarete testimoni”
Queste parole appartengono all’ultimo colloquio di Gesù Risorto con i suoi discepoli e sono queste le parole che danno il tema alla Giornata Missionaria Mondiale. La Chiesa è per sua natura missionaria. Fermiamoci su queste espressioni che riassumono i tre fondamenti della vita e della missione dei discepoli.
1.“Di me sarete testimoni”. E’ il cuore dell’insegnamento di Gesù ai discepoli in vista della loro missione nel mondo. Come Cristo è il primo inviato, così ogni cristiano è chiamato a essere missionario e testimone di Gesù. La Chiesa non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo. Ogni battezzato è chiamato alla missione non per propria iniziativa. “Evangelizzare, scrisse Paolo VI, non è mai per nessuno un atto individuale e isolato, ma profondamente ecclesiale”: il Signore Gesù ha mandato i suoi discepoli in missione a due a due. Inoltre i discepoli sono inviati da Gesù non solo per fare la missione, ma anche per vivere la missione a loro affidata e per essere testimoni di Cristo morto e risorto per amore del Padre e dell’umanità. La motivazione che ci manda ad evangelizzare è l’amore di Gesù che ci spinge ad amarlo sempre di più. Da ricordare ciò che scrisse ancora Paolo VI: “l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri. Se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”. L’esempio di vita cristiana e l’annuncio di Cristo sono essenziali e vanno insieme. Sono i due polmoni con cui deve respirare ogni comunità per essere missionaria.
2. “Fino ai confini della terra”. È chiaro il carattere universale della missione dei discepoli i quali non sono mandati a fare proselitismo, ma ad annunciare. La Chiesa, fi n dall’inizio, è “in uscita”, come ci riferiscono gli Atti, per testimoniare Cristo Signore mediante le concrete circostanze della vita. I primi cristiani in effetti “testimoniarono dappertutto”, come sempre gli Atti ci fanno sapere. Anche oggi, a causa di persecuzioni, guerre, molti cristiani sono costretti a fuggire e testimoniano il Vangelo nei paesi che li accolgono. Le parole “fino ai confini della terra” interroghino i discepoli di Gesù di ogni tempo e li spingano a testimoniare Gesù con la loro vita.
3. “Riceverete forza dallo Spirito Santo”. Secondo il racconto di Atti, proprio in seguito alla discesa dello Spirito Santo i discepoli testimoniarono Cristo morto e risorto nonostante le proibizioni del Sinedrio. Nessun cristiano potrà dare testimonianza piena e genuina senza l’ispirazione e l’aiuto dello Spirito. Ogni discepolo è chiamato a vivere con Lui nel quotidiano e a ricevere forza e ispirazione da Lui. Ricorriamo allo Spirito Santo, l’unica forza che possiamo avere per vivere il Vangelo e per confessare la fede nel Signore. Papa Francesco sogna la Chiesa tutta missionaria e ci ripete l’auspicio di Mosè: ”Fossero tutti profeti nel popolo del Signore!”.
Regina delle missioni, prega per noi!
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