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BENVENUTO, DON GABRIELE!

Don Antonio scrive:

Quando sono entrato in Duomo giovedì mattina [ndr. 23 giugno] , ero proprio emozionato! Meno male che per arrivare alla Cappella Feriale, quella dietro l’Altare Maggiore, dove avevamo appuntamento con l’Arcivescovo per la lettura delle destinazioni dei preti novelli, sono passato dal Card. Martini, che è sepolto sotto l’Altare del Crocifisso, e gli ho detto di ricordarmi quello che più conta, cioè quello che vuole Dio. Perchè - la mia nonna lo diceva spesso e... lo sto capendo solo ora - “quello che Dio vuole non è mai troppo”. Perchè Dio vuole bene, anzi, vuole il bene. E allora ho detto al Crocifisso:

Gesù, che abbia voglia di pregare almeno tanto quanta ne ha di stare con i ragazzi! E che abbia voglia di condividere con noi la Bellezza del Vangelo e della Chiesa, quella Bellezza a cui vale la pena di dedicare una vita intera!

Questa è stata ed è ancora la mia preghiera quotidiana per don Gabriele. Preghiera che ho affidato al Buon Dio e che affido ora anche a voi, così che il nostro nuovo don possa trovare cuori accoglienti e una buona dose di quell’energia che noi chiamiamo “Spirito Santo”. In ogni caso ecco due righe sue: sono quelle che ha scritto don Gabriele per il profilo Instagram del Seminario e che vi riporto qui sotto... dopo averlo naturalmente chiesto a lui e nell’attesa che ciascuno di voi possa conoscerlo di persona prima o poi. Nelle prossime domeniche sarà ancora impegnato per qualche “Prima Messa”, ma poi potremo vederlo in giro per il nostro Oratorio. Che bello!!! Ecco allora le sue parole di presentazione:


Mi chiamo don Gabriele Bof e sono originario di Crugnola, una piccola frazione dell’altrettanto piccolo comune di Mornago (VA). Vorrei tanto mostrarvi un ricco curriculum vitae, colmo di tante esperienze di studio e di lavoro interessanti, ma la verità è che ho 25 anni. E questo significa che sono entrato in Seminario a soli 19 anni, qualche mese dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Scientifico di Gallarate. All’ambiente scolastico debbo sicuramente una certa riconoscenza per la mia vocazione, perché tra le mura del liceo sono stato spesso provocato a riflettere sulla mia fede, sulla fede della Chiesa. E ciò, unito alle esperienze di servizio nell’ambito parrocchiale (l’oratorio, la catechesi dei più piccoli, il servizio all’altare, etc.) e all’esempio dei sacerdoti che ho potuto incontrare in quegli anni, ha fatto riaccendere in me la domanda che dall’infanzia portavo, sopita, nel cuore: «E se il Signore mi stesse chiedendo di mettermi al Suo servizio, al servizio della Chiesa e del prossimo come prete?».

Tutto questo ha contribuito al mio ingresso in Seminario, nel 2016. Tutto questo ha contribuito a regalarmi degli anni meravigliosi, costellati di momenti di grande gioia e, tal volta, di fatica. Tutto questo ha contribuito al sì definitivo alla vita consacrata al Signore.

E ne sono felice!

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