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CONOSCIAMOCI, DON GABRIELE!

Don Antonio ha intervistato per noi don Gabriele, dopo la prima settimana trascorsa nella nostra comunità...

Si vede che sei felice! Mi verrebbe da dirti, don Gabriele. Terminava così la presentazione che hai fatto sui social del Seminario e che abbiamo riportato sul nostro foglio settimana scorsa: “E ne sono felice!”. Ma ormai è una settimana che sei qui, abiti in casa parrocchiale e ti sei immerso nel nostro Oratorio Estivo... penso proprio anche “con un po’ di batticuore”. E nonostante tutto, sorridi sempre... ed è una gran bella cosa! Mi viene allora da farti qualche domanda, visto che per vederti celebrare una Messa nella nostra Parrocchia dovremo giustamente attendere un po’, date le “prime S. Messe” che hai promesso alle parrocchie dove sei stato. E penso poi che sia proprio bello sapere che hai scelto di partecipare con don Paolo alle vacanze che abbiamo organizzato in montagna con i nostri ragazzi: saranno sicuramente una bella occasione per conoscerli e conoscerti! Nel frattempo ti prepareremo l’appartamento nella casa parrocchiale, così che a Settembre tu possa partire con le attività - speriamo in una modalità “normale”... - e con gli inizi di un nuovo anno, che sarà “insieme”.

E allora ti chiediamo:


Qual è stato il tuo primo pensiero quando sei entrato in oratorio?

Appena entrato in oratorio, sia a S. Edoardo che a S. Croce, ho pensato: «Che fortuna, per delle parrocchie di città, avere così tanto spazio a disposizione per le attività della parrocchia!». E poi sono rimasto molto colpito dal numero consistente di volontari, collaboratori e parrocchiani che abitano questo luogo, rendendolo qualcosa di più che un insieme di mattoni e campi da gioco. E quando sei entrato nella nostra chiesa? Mi sono sentito a casa. Sì, perché ho trovato un ambiente sorprendentemente familiare, che ricorda molto le chiese del Seminario di Venegono Inferiore, che per sei anni mi ha ospitato ed è stata una delle mie case. E poi lo stile semplice e sobrio, ma allo stesso tempo studiato e ben ponderato mi è di grande aiuto nella preghiera e nella concentrazione (cosa fondamentale per un ambiente sacro!).


La prima cosa simpatica che ti è capitata?

La prima cosa simpatica è frutto dell’impegno e dell’attenzione di suor Chiara verso l’ultimo arrivato. Appena mi ha visto e salutato, con un sorriso di tutto rispetto mi ha consegnato un mazzo di chiavi. E cosa c’è di simpatico in tutto ciò? Ecco, ogni singola chiave era accuratamente etichettata, con una precisione tanto ammirevole quanto… divertente!


Possiamo chiederti che cosa hai detto a Dio dopo aver passato la prima giornata in oratorio? Al Signore ho chiesto una cosa sola: aiutami a far sì che questa diventi la mia casa. Perché la casa è il luogo dove abitano i nostri affetti, le persone a cui vogliamo bene, con cui magari possiamo litigare, ma per le quali siamo disposti a dare anche più del possibile.

 

Che dire? Siamo proprio contenti di averti qui e di sapere che la gratitudine che abita il tuo cuore è la stessa che c’è nel nostro. Abbiamo una buona cosa in comune! Ben arrivato, allora, don Gabriele!


il vostro parroco don Antonio

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