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Un nuovo DON(O) per la nostra Comunità

Sono qui a riportare una lettera che vi comunica una notizia molto bella, che spero proprio faccia tanto piacere a tutti. Gira già da qualche giorno la voce, i nostri superiori ci parlano in proposito dall’inizio del mese di Maggio, e la certezza ci è arrivata esattamente martedì 24 maggio, con la richiesta di mantenerne il riserbo. Ora però è arrivata la conferma ufficiale.


Ai fedeli delle parrocchie S. Edoardo e S. Croce in Busto Arsizio Carissimi fedeli vi raggiungo con questa lettera per darvi un’importante comunicazione da parte del nostro Arcivescovo, sua Ecc. Mons. Mario Delpini. Le vostre parrocchie riceveranno in dono, dalla diocesi, la presenza di uno dei preti novelli che sono stati ordinati oggi in Duomo. Nel momento di scarsità di clero, soprattutto giovane, che stiamo vivendo in questo periodo questo è un dono inaspettato ma gradito sia per le vostre parrocchie che per la città di Busto.

Il nome e il volto di questo prete novello lo conosceremo nella tarda mattinata del 23 giugno. Ma fin da ora siamo impegnati a pregare per lui.

Egli sarà vicario parrocchiale presso le vostre parrocchie e si occuperà specialmente della pastorale giovanile.

Per questo, don Paolo Boldrini che fino ad ora aveva la nomina di vicario parrocchiale presso di voi, rimarrà vicario parrocchiale solo di Sacconago e inizierà un rapporto di collaborazione, per la pastorale giovanile, con la parrocchia di Borsano.

Ringrazio don Paolo per il tempo trascorso al servizio anche della vostra realtà e anche lui accompagniamo con la preghiera.

Cari fedeli queste notizie ci portano a pregare ancora più intensamente per le vocazioni al presbiterato e ad intensificare maggiormente la nostra partecipazione alla vita della nostra Chiesa locale.

Vi raggiunga la benedizione dell’Arcivescovo e anche la mia.


il vostro vicario episcopale + Luca Raimondi

 

...Che dire? ringraziamo il Signore! E anche tanto! Per il ministero di don Paolo e, ora, per il dono di un prete novello. La premura degli educatori del Seminario e dei preti novelli ci ha chiesto di far sì che il nostro nuovo coadiutore abiti nella casa parrocchiale insieme a me e a don Giorgio: ci viene chiesta - come spiega bene don Giorgio qui sotto - quella fraternità presbiterale che tanto dovrebbe contraddistinguere il nostro ministero e che tanto potrebbe rendere credibile il Vangelo che si annuncia.

Che il Signore non smetta mai di stupirci e accompagnarci con la sua Grazia e il suo Spirito!


il vostro parroco, don Antonio

 

La lettera che abbiamo ricevuto, ci offre l’occasione di ricordare quanto al riguardo dicono due documenti fondamentali. Il Decreto sul ministero e la vita sacerdotale dice al numero 8:

Tutti i presbìteri sono uniti tra loro da una intima fraternità sacramentale…Ciascuno dei presbìteri è legato ai confratelli con il vincolo della carità, della preghiera e dell’incondizionata collaborazione, manifestando così una unità con cui Cristo volle che i suoi fossero una cosa sola…Sappiano studiare insieme – giovani e anziani – i problemi riguardanti la cura d’anime.

E il Sinodo 47 della nostra Chiesa ambrosiana al n. 475:

Il presbìtero corrisponde alla propria vocazione amando e servendo la Chiesa con fedeltà, dedicandosi a edificare nel Signore la comunità cristiana e ad accompagnare i fratelli nel cammino di fede.

La mia esperienza personale mi dice quanto sia preziosa la fraternità sacerdotale. Rende tutto più facile: quando c’è intesa, ci si confronta, si decide insieme, allora le decisioni che scaturiscono sono davvero espressione del pensiero di tutti. Credo sia la prima testimonianza che i preti devono dare e che i fedeli colgono al volo e apprezzano molto.


don Giorgio

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