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AVVENTO • La preghiera di ADORAZIONE: spazio di BELLEZZA

Kyrie: significa “Signore”. E dire “Signore” significa chiamare Chi merita tutto il nostro stupore per poter ammirare Dio in tutta la sua Bellezza e la sua Grazia, ma anche la sua Verità come dice il Vangelo di questa domenica, cose tutte che prendono forma in Gesù. E Gesù nel nostro presepe è e sarà - sempre e di fatto - un Bambino. Noi abbiamo un Signore che è un “Bambino”, noi abbiamo un Dio che è “Figlio”, noi abbiamo un Re che è e ama definirsi “Figlio dell’Uomo”.

Noi abbiamo Gesù sotto i nostri occhi nel Natale... e più avanti, nella Passione e nella Pasqua, avremo un Signore che diventa “Pane”, un Dio che porta una “Croce”, un Re che viene Crocifisso. In ogni caso dovremo fare i conti con Chi apre le braccia: perchè mendica un po’ di affetto, di considerazione... di amore, diciamolo! Come fai a non amare Chi si mette a disposizione in questi modi? Si ama molto volentieri Chi tiene aperte le braccia, si ammira volentieri Chi cerca il nostro bene senza risparmiarsi, ci si stupisce sgranando gli occhi e spalancando il cuore di fronte a Chi condivide tutto di sè. L’amore conosce l’ammirazione. E la nostra preghiera conosce l’adorazione. Sono proprio la stessa cosa!


E non sono cose inutili. A meno che tu ritenga che sia inutile amare, che sia inutile un Bambino, che sia ancor più inutile una Croce... potrebbe essere pericoloso. Pensaci, se così fosse! Un uomo, anche Piccolo, anche Crocifi sso, anche pieno di bisogni e di difetti avrà sempre almeno la dignità di essere “Figlio di Dio”. E quel fi lo di adorazione/ammirazione che tanto il Presepe quanto la Croce ci provocano, servirà a ricordarci quell’inalienabile dignità che è donata, proprio da Dio, ad ogni singolo “suo fi glio”. Anche a Te. Fermati, allora, in silenzio davanti al Presepe: la tua dignità per Dio vale la vita del suo Figlio, Gesù!


il vostro parroco don Antonio

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