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AVVENTO • la preghiera di DOMANDA: tempo per CHIEDERE

Kyrie: significa “Signore”. Lo sappiamo, eccome! Anzi, sarà capitato a tutti di dire: “Signore, aiutaci!”.

Lo so - è vero - non è bello chiedere sempre, continuare a chiedere e poi... quando è finito il tempo del bisogno, ci si dimentica. Ma, permettetemi, non è nemmeno bello “non chiedere mai”. Nè per troppo rispetto, nè perchè si ha l’impressione di approfittare.


Noi vorremmo piuttosto imparare a chiedere come chi invece ha cose essenziali da chiedere: vedete, è proprio questo il significato vero dell’aggettivo “quotidiano” che il Vangelo ha usato per insegnarci la preghiera di Gesù, il “Padre nostro”.

Noi vorremmo imparare a chiedere come chi sa di avere bisogno, perchè nessuno di noi è sicuramente dotato di ogni attrezzatura possibile per aff rontare la vita.

Noi vorremmo imparare a chiedere come chi sa di essere figlio e - come dice Gesù nel Vangelo - “se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri fi gli, quanto più il Signore darà cose buone a quelli che gliene domandano” (Matteo 7,11). Luca, invece, dice: “Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri fi gli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”.


Che cosa c’è infatti da chiedere di più essenziale, di più utile, di più paterno dello Spirito Santo? Essenziale, perchè è come lo stile; e lo stile dice la qualità e il valore di ciò che sei, di ciò che fai, di ciò che scegli. Utile, perchè lo stile dà colore e forma alla vita e le impedisce di svanire nel nulla della superfi cialità e della ricerca di immagine. Paterno, perchè lo stile dei figli di Dio non può che essere “misericordioso” come quello del “Padre vostro che sta nei cieli”, direbbe il Vangelo di Luca.


Dunque, chi si inginocchia per chiedere si ricorda e sa bene che avere delle priorità e cercare l’essenziale, conoscere i propri limiti e sapere di aver bisogno, aver coscienza della propria identità e sapere di essere figlio di Dio... beh, tutto questo genera uomini autentici, veri, forti. Chi prega e chiede, non perde tempo, e diventa persona saggia e affidabile, “spiritualmente adulta” e profondamente sapiente: sa che cogliere l’essenziale e sapere chi si è, è un traguardo che si raggiunge in ginocchio... e non si vergogna di farlo!


il vostro parroco don Antonio

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