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Festa della FAMIGLIA...un'occasione per "FARE CASA" tutti insieme


A che cosa può servire una famiglia? Domanda banale, vero? o forse appartiene a quelle domande così scontate che in realtà si evitano perchè potrebbe essere pericoloso rispondere: richiederebbe infatti una buona dose di responsabilità (=capacità di rispondere). Me la faccio perchè qualche richiesta e qualche episodio che mi sono capitati in questi giorni mi ci ha fatto pensare, ho dovuto darmi una risposta e sono qui a condividerla con voi...


Ecco, secondo me serve - oggi soprattutto e sempre, in ogni caso - per imparare a vivere due cose bellissime, che costituiscono l’ossatura di ogni persona e di ogni fi glio di Dio. La prima è la PRESENZA. Non esiste famiglia senza tempo passato insieme, investito nelle cose più quotidiane e negli avvenimenti più straordinari, come le Feste e le Ricorrenze, ad esempio. Perchè ci sono giorni uguali e giorni diversi e la la loro saggia alternanza ci fa apprezzare l’incredibile valore della presenza di ciascuno nei diversi istanti e momenti della vita. Che tu ci sia o non ci sia non è mai la stessa cosa. Vuole dire molto, eccome! Questa cosa è davvero divina: infatti, il nome di Dio che esce dal Roveto Ardente è proprio questo “Io sono colui che sono” che in realtà pare proprio voglia dire: “Io ci sono”. Dio infatti c’è. Comunque. E questa cosa, come se non bastasse, è la sostanza di un valore di cui tutti abbiamo bisogno e che cerchiamo così tanto da rinfacciarcelo, quando viene meno, perchè crea ferite e sofferenze difficili da sostenere: la fedeltà. Chi c’è sempre è fedele. Fedeltà e presenza infatti sono più che gemelle: sono fatte della stessa sostanza ed esistono solo se appartengono alla stessa persona.


Infatti l’altra cosa per cui serve - oggi soprattutto e sempre, in ogni caso - la famiglia è la FIDUCIA. Certo, in famiglia (e mi verrebbe da dire: “solo in famiglia”...) si impara la fiducia, proprio per quanto è stato scritto sopra. La fedeltà alla presenza genera fiducia, affidabilità, sicurezza, solidità, stabilità. Prima ancora del controllo, delle regole, dell’amministrazione, dell’economia è la fiducia a generare sicurezza. Non sarà mai il sospetto e la pretesa a regalarci sicurezza. Al massimo ci off riranno presunzione, egoismo, saccenza e una generosa dose di nervosismo. Ma queste sono tutte cose di cui faremmo e facciamo volentieri a meno, perchè rovinano e sfi gurano persone e rapporti. La famiglia invece con la sua vita semplice ci insegna quelle piccole “fiducie” che ci consentono di vivere bene insieme perchè insieme si cerca il bene e si diventa capaci di volere il bene, in una parola ci si “in-tende”, cioè si tende-verso il bene.


Che bello se anche le nostre Parrocchie fossero luoghi che insegnano - perchè le vivono - la presenza e la fi ducia! Questo è il compito, meglio, il sogno di Dio, e sicuramente, ma anche - molto umilmente... - di tutti coloro che le frequentano e di quanti si avvicinano: quello di trovare qualcuno sempre e quello di poter trovare qualcuno di cui fi darsi. Penso proprio che anche Gesù abbia imparato tutto ciò a casa sua. Infatti il Vangelo ci dice che “Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio a agli uomini”. E questo capitava proprio a Nazaret, non altrove, il luogo dove abitava la sua famiglia, dove c’era casa sua... la sua Busto Arsizio, insomma!


il vostro parroco don Antonio

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